Un film mitico stasera in tv: EFFETTO NOTTE (ven. 8 apr. 2016, tv in chiaro)

Effetto notte, Tv2000 (canale 28 dt), ore 21,00.
Se mi è consentito dire, non sono un cultore di François Truffaut. Ammiro la sua eleganza e il garbo, il tocco lieve, ma il suo restare pur con grazia sulla superficie non mi ha mai convinto davvero. O forse è questione di sensibilità, non saprei. Ci sono autori che ami e altri che magari rispetti, ma amarli no, non ce la fai. Ecco, Truffaut. Io tra gli autori della Nouvelle Vague gli preferisco di gran lunga non solo, e ovviamente, Godard, ma anche Rohmer. In fondo, l’unico vero film truffautiano che io ami davvero è La mia droga si chiama Julie (La Syrène du Mississippi), forse per una Catherine Deneuve mai così bella, e ancor più ambigua che in Belle de jour, mentre, scusatemi, Jules e Jim non m’è mai parso granché (neanche dopo averlo rivisto recentemente). Di fronte a questo celebratissimo Effetto notte (La Nuit américaine) dico che trattasi di una delizia, di un gioco squisito e di classica misura di cinema nel cinema, il vertice di quel particolare genere che è appunto il cinema che parla di sè e si autorappresenta insieme, ovvio, a Fellini Otto e mezzo. Ammetto insomma la statura di Effetto notte, ma non lo inserirei nella lista dei miei dieci film da salvare, ecco. Si gira ai gloriosi studi nizzardi della Victorine il film Ti presento Pamela, fosco mélo di un padre che ruba al figlio la bella fidanzata. Finirà in tragedia. Effetto notte rovista dietro le quinte, mette in scena gli attori e la troupe e le interazioni tra lo loro, i conflitti, le rivalità, i problemi, gli isterismi e gli istrionismi. Indimenticabile Valentina Cortese come svampita attrice sul viale del tramonto che si dimentica le battute. Premi dappertutto, compreso l’Oscar come migliore film straniero. Cast impressionante. Oltre alla Cortese (che, ricordiamolo, ha pubbblicato non molto tempo fa il suo libro di memorie da Mondadori, Quanti sono i domani passati) ci sono Jacqueline Bisset, Jean-Pierre Léaud, Jean-Pierre Aumont e lo stesso François Truffaut.